lunedì 1 settembre 2008

Mexico!











Eccomi.

Non so da dove iniziare, forse perchè come al solito inizio a scrivere ad orari assurdi e sempre quando sono bollito.
Magia della poesia.
Vorrei raccontare i due aspetti del viaggio, quello legato alla cronaca vera e propria dell'itinerario (fatto da orari da rispettare e mai rispettati, spiaggie bianche, mare azzurro e smog da traffico, fantistiche 'haciendas' e case costruite una sull'altra, cibi piccantissimi e dolci dolcissimi, gioiellerie di lusso e mercati luridi, fiumi putridi e archeologia, caffè americano e bistecche argentine, caldo tropicale e freddo pungente, sole e pioggia, pulmann, aerei, auto, traghetti, taxi, albe, tramonti, tacos, tortillas, quesadillas, chili, margaritas, bambini, botte, risate, lame nel cuore....pfiù potrei andare avanti per ore) e, accennavo pocanzi, l'altra parte del viaggio.
Quella fatta dal senso di appagamento personale che un'esperienza del genere ti lascia.
Indescrivibile.
C'è poi una terza parte che rimarrà sigillata e mai raccontata.
Sono tornato, dicevo, e non so da dove incominciare
Torni da un viaggio simile e ti metti a ridere quando pensi a quelli che insieme a te quel giorno sono partiti per andare nel villaggio turistico che tu hai visto dalla strada, mentre sfrecciavi libero su una macchina a noleggio dopo esserti attraversato mezzo Messico. sdrai su una 'playa' a qualche km da loro e mentre tu alle 8 di sera tiri su l'asciugamano dalla spiaggia dopo aver aspettato il tramonto del sole, loro sono in coda tutti belli vestiti ad aspettare che aprano il ristorante dell'all inclusive.
Qualcuno di loro nel pomeriggio ha persino vinto il gioco-caffè, che culo!
Il nostro gioco caffè era decidere dove andare il giorno dopo. Cascate nella giungla o visita al sito Maya? Andiamo in Belize? Toccatina in Guatemala? Oceano Pacifico o Atlantico? Mah, dai, domani vediamo.
Tu cosa vuoi fare? -Mare.
Tu? -Va bene.
Tu? -Basta che costi poco.
Tutto così, semplice.
Ho fatto oltre 700 foto (Stefano non mi criticare gratuitamente, il migliore sei sempre tu!) e inizierò così, dalle foto più significative.
Tutte le foto sono state fatte dalla mia Ixus, clikkandoci sopra si allargano.


Partenza da Malpensa, nubi all'orizzonte.

Perderemo la coincidenza NY-Mexico city in quanto il ns volo partirà con 4ore di ritardo e questo ci costerà oltre che a qualche biglietto da 100$ in più, 100 telefonate ad alberghi e compagnie aeree, il pernottamento obbligato a NY e un giorno di ritardo sulla tabella (al primo giorno!) di ricongiungimento ai nostri compagni di viaggio.
Rido di gusto.

Si parte, volo meraviglioso. Quant'è durato 9 ore o 9 minuti?

A New York mi sembra di essere abbandonato a me stesso, gran casino per capire come e quando partire per Città del Messico...
Poche e mal distribuite indicazioni, ma alla fine facciamo tutto e ci assegnano una camera d'albergo dove riposare.


Scofanata cena-pernottamento-colazione a NY, partenza con brivido per il Teminal al JFK cannato e arrivo a Ciudad del Mexico.

Impatto con la città splendido, caos, gente e una marea di macchine.
Riposone in albergo e cena ad un baracchino fumoso (quello della foto tutto fumo in basso) composta dall'hamburger più gigante e delizioso che abbia mai assaggiato.









Colazione seduto su un muretto con dolci del super
e latte caldo preso ad una specie di ristorante. Alle 10 mentre sorseggiavo il mio latte i chicagnos se magnavano già chili di tacos...poi avrei capito.

La mattina stessa partenza per Puerto Escondido (in volo) dove ci aspettano gli altri.


Arriviamo e sono li ad attenderci (potere delle telecomunicazioni) il cerve, Mariana e suo fratello Orlando.
E' già festa.

Il tempo di depositare le nostre cose in albergo, bere una cerveza e siamo subito in spiaggia.
Bagno nel Pacifico, era dal 2000 (Australia) che non lo facevo.




Splendido, ora mi sento in Messico.
Puerto Escondido è mollto più povera e fatiscente (probabilmente anche insicura) di come me la immaginavo.
Cani randagi, bambini e venditori ambulanti di banane che girano per la spiaggia.
Sento profumo di vacanza e di avventura.
La sera come da mia personalissima richiesta, il cerve ha scelto un ristorantino sulla spiaggia con vista oceano.
Mega scofanata di carne, costo 12-13 euro a testa.
Notte in albergo con annesso caldo torrido, quindi finestre spalancate.
Quella notte ho sentito di tutto: l'oceano che mi entrava in stanza, una tipa che guzzava ululando, i gatti che guzzavano anche loro e il bastardo del bar di sotto che alle 6.00 si è messo a far casino con i tavoli e la radio a tutto volume.
Brutto terronazzo biondo tinto dai denti di argento.

Visto che non riesco più a dormire, mi alzo e faccio una foto a questo cielo spettacolare, non torno più a letto.
Scendo da solo e mi bevo un caffè americano in solitaria. Sigaretta. Godo.
Qualche chiacchera con due esauriti italiani reduci dalle comunità del Chiapas...
Nel frattempo (ore 11) si alzano tutti gli altri e decidiamo di andare al mercato lerzo e di mangiare li...

Tacos e quesadillas spettacolo cucinati da una signora in una sorta di cucina gialla all'interno del mercato stesso.



Acquistiamo i biglietti seconda classe del pulmann per Tuxtla Gutierrez (12 h in notturna) da li partirà il nostro viaggio verso il Chiapas.
Resto della giornata trascorso a chiaccherare a bordo piscina in hotel.


Ore 21 si parte, Mariana ed Orlando tonano a casa, rimaniamo noi tre.
Viaggio terribile con piscio di acqua del condizionatore che cade in testa ad ogni frenata.

Il pulmann viaggia a cannone in mezzo a tornanti e curve di montagna, fuori è tutto buio. Io mi vedo già in un burrone, il cerve si caga addosso, Manuela dorme.
Metto l'ipod che almeno mi distraggo
Con noi viaggiano personaggi molto molto alternativi...




















All'alba arriviamo sfatti a Tuxtla Gutierrez, cappuccio alla stazione e via subito per la 'gita' al Canon del sumidero.

Un canyon racchiuso in una gola sovrastata da montagne alte 1000m tutto da percorrere in barca.
Secondo me suggestivo, agli altri ha fatto cagare. Troppe bottiglie diplastica nel fiume...

...CONTINUA.....

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