mercoledì 25 giugno 2008

Silvo


Ciao Silvo, buon viaggio.

Che la tua fine serva a tutti per capire quali che siano i valori assoluti della vita e quali che siano le cose per cui valga la pena di vivere, lottare, soffrire.

Non sembra vero, mancherai a tanti.

domenica 22 giugno 2008

Cascato



Ci sono momenti nella vita dove tutto scorre languido, noioso, sempre uguale.
Lento come un fiume tropicale che forma un lago immbole e fermo. Placido, ciclico, ripetitivo.
In lontananza senti un boato: cos'è? Attento!
Sono le cascate.
La terra si spacca, improvvisamente c'è il nulla sotto i tuoi piedi e vieni trasportato dalla corrente.
E' forte, fortissima.
Hai paura di cadere e di morire quando stai per saltare. Sei finito e sfinito.
Ma poi non devi far altro che seguire il flusso, lasciandoti trasportare e quando riemegi dall'acqua la natura è rigogliosa, florida.
Apri le braccia come un Cristo e un milione di farfalle ci si posano sopra.

Dev'essere bellissimo e sorprendente. Quasi come trovarsi in una piccola striscia di Gaza, antica terra sempre in disputa.
Sei un microscopico puntino se paragonato alla bellezza della natura che ti circonda.
Che sia Benedetta.
Ptuh!

domenica 15 giugno 2008

Inestimable



Porca putt....è volata! Si, volata via. Mi sembra di essere partito ieri e invece sono già qui a casa, a Novate.
Sono appena tornato della Francia, Port Grimaudvicino a St.Tropez.
Ho fatto una settimana da solo in compeggio con la Gio.
Esperienza unica, impagabile. Abbiamo vissuto in simbiosi per 7 giorni e 7 notti passando ogni secondo veramente intesamente.
Belli liberi di fare quello che volevamo, io e lei unici artefici della nostra settimana.
Che goduria.
Avevamo la nostra 'casettina' da 4, una piccola mobile home che sembrava l'ufficio oggetti smarriti di Malpensa: perennemente in disordine. E' così non c'è nulla da fare, lei semina il casino e io (io, si ho detto io e con questo ho detto tutto) che raccatto e cerco di sistemare il bordello che lascia in giro la peste.
Giorgia metti a posto di qua, Giorgia metti a posto di la. E no cazzo, sono in ferie anch'io. Allora viviamoci in due nel macello...e ho smesso di mettere a posto. Incredibilmente da quel momento in poi le cose sono migliorate.
Comunque...è stata vermante un'esperienza degna di nota in cui papà e figlia si sono goduti a vicenda. Abbiamo fatto un sacco di cose, abbiamo giocato, parlato, riso e scherzato, abbiamo litigato, abbiamo girato, nuotato, saltato, ballato, cantato, mangiato e goduto insieme. una perfetta unione, una sintonia fantastica. Da qualche giorno mi chiama papy che, per chi è del mestiere, sa benissimo che è qul piccolo saltello in avanti che fanno i bambini quando si 'avvicinano' ancora di più alla figura del papà, quando si sentono veramente figli ma anche amici e compagni di avventure.
Bello, veramente bello.
Chi ha la possibilità di farlo lo faccia. Sono momenti che nella vita di un uomo riempiono e ti ripagano di tutta la m*rda che mangi durante l'anno.
Il lavoro? Dimenticato.
I problemi? Dimenticati.
Una settimana di break totale, una full immersion di affetto e gioia come non mi capitava da tempo.
Ringrazio chi non mi è venuto a trovare, non sarebbe stata la stessa cosa.

Grazie Giò, sei tutta la mia vita.

Papy

venerdì 6 giugno 2008

La notte di S.Lorenzo


E' tardi ma devo raccontare una cosa.

Una sera, non molto tempo fa, ho visto una cosa meravigliosa. Non l'ho capita subito, è affiorata nella mia mente solo dopo. Quella sera ero li che guardavo, assistevo alla manifestazone dell'essenza stessa della gioia interiore, e non lo capivo.
Guardavo una coppia seduta nella piazza, vicino a delle transenne.
Due persone normali, vestite normalmente. Anonimi in mezzo a tutta la gente.
Ma unici.
Si godevano lo spettacolo anonimo della gente della piazza, scambiandosi affettuose effusioni. Sguardi mai banali, piccole risatine, momenti di silenzio, lei che appoggia la testa su di lui, lui che la cinge teneramente e le da un bacio. Lento, tenero, sussurrato.
Lei non ha su le scarpe e nemmeno le calze, si nemmeno le calze.
I piedi spudoratamente e deliberatamente appoggiati per terra sul lastricato. Si sporcano? Non fa niente, si lavano.
Le sue calze sono attorcigliate a mo di papillon intorno al collo di lui che se le fa attorcigliare volentieri, indifferente nei confronti della gente che potrebbe pensare strano.
Si gode i suoi clazini. E si bacia la sua lei.

A guardarli bene sprizzavano tenerezza, gioia. Vera.
La gioia di avere il coraggio di vivere quello che la maggior parte delle persone non ha lasciandosi alle spalle i gudizi che menti ottuse e inquisitorie condannano ingiustamente.
La gioia di liberare quello che dentro senti dentro appagando il naturale senso di libertà che ogni essere umano ha nel dna.
La gioia di godersi in maniera semplice le piccole cose belle della vita.

Un paio di calzini portati in testa, appoggiare i piedi nudi sul cemento di una piazza, guardare un matto che canta canzoni incomprensibili suonate su un cd, starsene di notte affacciati alla finestra o su un balcone completamente nudi, respirare a pieni polmoni l'ossigeno della vita, sentirsi liberi.
Secondo me è questa la cosa di cui l'umanità ha bisogno.

Se tutti portassimo un calzino in testa o arrotolato intorno al collo staremmo tutti meglio.

giovedì 5 giugno 2008

What a week


Rocco si va. Una settimana di ferie.
Vado al mare finalmente e mi porto nello zaino un bagaglio di sentimenti fortissimi. Nitidi.
Che settimana, questa settimana.
Sento profumo di borotalco.

domenica 1 giugno 2008

8ac1


Baci baci baci baci baci baci baci. Santo cielo quanti baci.